In memoria di don Corso Guicciardini

In memoria di don Corso, riporto l’articolo apparso sul Corriere Fiorentino del 06-11-2020 don corso




I colori delle Regioni: perplessità personali

Con ritardo, dovuto alle consuete liti tra Governo e Regioni, è stata comunicata la classificazione delle nostre regioni: rossa. arancione e gialla. Da semplice cittadino che quotidianamente legge i giornali, segue i notiziari nazionali e locali devo confessare che ho qualche perplessità a riguardo delle numerose regioni “gialle” (es.-ma non solo- la Campania). Ci hanno detto per giorni della disastrosa situazione degli ospedali e dei pronto soccorso e poi…..ci troviamo con quattordici regioni “gialle” su venti (sic!).

Resto convinto che l’istituzione delle Regioni sia stata catastrofica per il nostro paese (almeno così come sono state istituite).




Notiziole…….

MILANO e NAPOLI : La pandemia assedia gli ospedali di Lombardia e Campania. L’immunologa Viola: “Le due regioni vanno chiuse subito”. Il premier prende tempo. 26.831 contagi, si avvicina lo “scenario 4”. (da Repubblica)

COME GESTIRE LA SECONDA ONDATA
Nove regioni e una provincia autonoma hanno un valore Rt superiore a
1,5: secondo i piani ufficiali dovrebbero quindi andare in lockdown (si trovano nello scenario 4, il più grave di tutti, quello per cui il documento raccomanda il lockdown totale).
Al momento queste regioni sono:
Valle d’Aosta, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia, Emilia Romagna e Abruzzo. Nessuna di queste regioni ha adottato misure da scenario 4.
Gli esperti sono concordi: le misure adottate per rallentare l’epidemia non sono abbastanza efficaci (da Domani)

La lettera di dieci docenti universitari (Nicola Casagli, Pierluigi Contucci, Andrea Crisanti, Paolo Gasparini, Francesco Manfredi, Giovanni Orsina, Luca Ricolfi, Stefano Ruffo, Giuseppe Valditara, Claudio Zucchelli) contro la gestione dell’epidemia. Tracciamento, mezzi pubblici, dati opachi, vaccini anti influenzali e medicina del territorio: «È una Caporetto» (da Il Giornale)

Gimbe: «Crollato l’argine del tracing, lockdown subito» (da Il Giornale)

Tra chi rischia di più il lockdown c’è la Campania che per la prima volta supera i
3.000 nuovi contagiati in un giorno, con Napoli che ne conta 603. Ma anche la Lombardia si avvicina alla soglia critica: ieri ha registrato 7.339 nuovi positivi, altri 53 ricoveri in intensiva e 57 decessi. E sotto i riflettori c’è soprattutto Milano. Il microbiologo Andrea Crisanti ieri ha detto
«Avrei fatto il lockdown a Milano 10 giorni fa». Critica anche la situazione di Bolzano,
della Liguria e del Lazio. L’Alto Adige abbandona la linea morbida: bar e ristoranti (che
erano rimasti aperti la sera) chiuderanno alle 18 (dal Corriere della Sera)

Rsa, nuovi focolai: A Scandicci positivi 35 anziani su 35 (dal Corriere Fiorentino)

Attacco islamista nella basilica di  Notre-Dame a Nizza, in Francia: tre vittime. L’attentatore tunisino, 21 anni, era sbarcato a Lampedusa a settembre. Sgozzati in nome di Allah. Brahim, il killer venuto da Lampedusa; la nave quarantena, Bari e poi la fuga. Per due settimane ha fatto
perdere le sue tracce, fino all’arrivo a Nizza. Può essere casuale o forse no; sta di
fatto che una delle maggiori nazioni d’Europa, la Francia, subisce ripetuti attacchi del fondamentalismo islamico proprio nei giorni in cui la pandemia la obbliga a chiudersi in se stessa, come del resto buona parte del continente. In altre parole, nel momento in cui la nazione è più debole, si ripropone lo scontro tra laicità e fondamentalismo islamico, tra la
civiltà della tolleranza e una minaccia fatale che la insidia. Per qualche ora almeno non è il Covid il padrone dei notiziari, bensì la tragedia francese che in realtà — è il meno che si possa dire — riguarda tutti gli europei. A maggior ragione dopo che è stato confermato l’approdo a Lampedusa, in Italia del giovane tunisino (da Repubblica)

Antisemitismo
I laburisti sospendono Corbyn e chiedono scusa (da Domani)

 

 

 

 




I valori di R0 nelle varie regioni

Allego un file con i valori di R0 nelle regioni italiane al 16 Maggio.




L’andamento del contagio COVID-19

Poiché i vari TG, la conferenza stampa e altri mezzi di comunicazione forniscono i dati dell’andamento del contagio in un modo in cui non è facile rendersi ben conto di cosa stia succedendo e avendo (sic!) un po’ di tempo, ho preparato questo foglio excel (con grafici):maggio04     Se vi servono ulteriori o precedenti dati, lasciate un commento!.

ATTENZIONE:  Aggiornamenti sospesi da oggi 4 maggio 2020

 




Un passo avanti? Da Repubblica del 3 Settembre

Forse una qualche speranza……leggete quanto riportato oggi su Repubblica:

Fedeli_Repubblica3__17




Alcuni dati (a futura memoria)

Solo per ricordo opportuno forse tra alcuni anni e senza alcun commento, riporto i dati a consuntivo 2016 apparsi oggi 6 Gennaio 2017 su alcuni quotidiani (confermati anche da Frontex).

Record di sbarchi nel 2016

Boom di sbarchi sulle coste Italiane e di migranti ospitati nelle strutture del sistema di accoglienza. Il 2016 si è chiuso su questi due fronti con numeri da record. E un altro dato è schizzato decisamente in alto: quello dell’arrivo di minori non accompagnati.

I migranti sbarcati nel 2016 sono stati 181.436, circa il 18% in più dell’anno precedente (153.842).

Diversamente dagli anni passati, il picco c’è stato a ottobre, con numeri (27.384) tre volte superiori a quelli registrati nello stesso periodo del 2015 (8915). I bambini e i ragazzi giunti in Italia da soli sono stati il doppio del 2015: 25.772 a fronte di 12.360. Le traversate di chi cerca un futuro migliore hanno avuto come approdo soprattutto i porti della Sicilia. Il record va ad Augusta dove sono giunti 25.624 migranti; seguono Pozzallo (18.970), Catania (17.989), Messina (15.188) e Palermo (15.083).Mentre per quanto riguarda le nazioni di provenienza, la maggior parte degli stranieri arrivati viene dalla Nigeria (37.551); 20.718 invece dall’Eritrea, 13.342 dalla Guinea.

Da Il Giornale di Vicenza, 6 Gennaio 2016

Da Repubblica, 6 Gennaio 2016  (corretto in 181.436 il 7 Gennaio)

Da Repubblica, 7 Gennaio 2016 




Erasmus SN: Ci sono cose che non puoi immaginare possano accadere d’improvviso

Unanime cordoglio per le studentesse che hanno perso la vita nell’incidente di Terragona. Vedi video.




Comunicato Luigi Dei -Unifi

La giornata di mobilitazione (“Per una nuova primavera delle Università”. Lunedì 21 marzo) è stata preceduta, nelle ultime settimane, da una protesta a livello nazionale da parte dei docenti e dei ricercatori che si è manifestata con la decisione di non aderire alla valutazione della qualità della ricerca (VQR). Ieri sono stati resi noti dall’ANVUR i dati relativi al numero dei prodotti della ricerca inseriti da ogni Ateneo.

La lettura dei dati ufficiali circa l’immissione dei prodotti per la valutazione della qualità della ricerca merita due considerazioni – precisa il rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei -. L’Università di Firenze ha immesso il 97,2 % dei prodotti attesi; il 12,8 % dei docenti accreditati, aderendo alla protesta, non ha esercitato il diritto alla selezione dei prodotti, come loro attribuito dal bando dell’ANVUR. L’alta percentuale registrata è stata raggiunta unicamente con la immissione d’ufficio istituzionale, quando non c’è stata diffida da parte dei docenti”

“Il quadro nazionale e regionale è estremamente variabile in termini di percentuale di prodotti immessi: è inevitabile un dispositivo che consenta di procedere alla valutazione in condizioni di effettiva parità ed equità, cosa ad oggi impossibile da realizzare – continua il rettore -. Sarebbe, infatti, un grave danno per il sistema universitario pubblico se la parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che è determinata da questa valutazione della qualità della ricerca e che condizionerà i prossimi 4-5 esercizi finanziari, venisse attribuita sulla base dei dati dei prodotti resi noti in questi giorni”.