La Chimica Organica

In questo difficile periodo se qualche studente necessitasse di aiuto o fosse interessato ad approndire lo studio di questa disciplina, posso aiutare (gratuitamente, è ovvio!) fornendo slides, capitoli di libri testo, numerosi esercizi (con relative soluzioni a seguire) su vari capitoli /ad es. stereochimica, carboidrati ecc.) ecc.

E’ sufficiente descrivere la problematica e lasciare il proprio indirizzo e-mail per essere ricontattati|




Scomparsa di Piero Sarti-Fantoni

 

E’ con grande dolore che partecipo la scomparsa avvenuta ieri 20 Aprile 2020 del Prof. Piero Sarti-Fantoni.

Il cordoglio dell’Ateneo, l’articolo sul Corriere Fiorentino, l’articolo su Repubblica  su La Nazione, 

Dal Consiglio Comunale e Regionale;  altri siti news e fanpage

 




Un decreto sugli insegnamenti a contratto

Ho avuto modo di leggere un’interessante mail (che trovate riportato) sulla lista Unilex a riguardo di un decreto ministeriale di Gennaio 2019 passato, almeno a me, abbastanza inosservato, ma interessante per le conseguenze che ne potrebbero derivare. Ecco qua lettera gennaro 




Il ritorno dei morti viventi: di Zombi, CONSIP, MEPA e altre creature infernali

Nicola Casagli fa presente (in riferimento al suo precedente articolo) come stiano resuscitando alcuni “morti viventi” secondo il consueto ‘italian style’. Allego al post il link al file apparso su ROARS. Buona lettura e speriamo bene….




Fine della battaglia contro il MEPA!

Comando Supremo di ROARS, 15 ottobre 2019, ore 12
Bollettino di guerra n. 3801

La guerra contro i burocrati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) che, sotto l’alta guida del blog ROARS, faro supremo nelle nebbie della burocrazia accademica, la comunità universitaria tutta, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 26 giugno 2013 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 76 mesi, è vinta.

di Nicola Casagli, comandante supremo delle armate anti-MePA per conto dello Stato Maggiore di ROARS (https://www.roars.it/online/bollettino-della-vittoria-sul-mepa-i-resti-di-quella-che-fu-una-delle-piu-potenti-burocrazie-del-mondo/

 




Per conoscenza: Prof.ssa Barbara Cosimelli

Non potendo contattare personalmente le numerose persone che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare Barbara, partecipo la tristissima notizia della Sua scomparsa avvenuta oggi 13 Agosto 2019 in Firenze.

Riposi in pace

Stefano Chimichi

PS Riporto quanto apparso sul sito di UNINA :

Lutto in Ateneo. E’ scomparsa la Professoressa Barbara Cosimelli

Immagine relativa al contenuto Lutto in Ateneo. E' scomparsa la Professoressa Barbara Cosimelli

E’ venuta a mancare la professoressa Barbara Cosimelli

Laureata in chimica nel 1989 a Firenze dove ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Chimiche per poi proseguire la sua attività di ricerca nella  Facoltà di Farmacia dell’Università di Bologna.

Nel 2002 si trasferisce alla Federico II presso la Facoltà di Farmacia. Nel dicembre 2003 diventa professore associato di Chimica Farmaceutica, dedicandosi con grande fervore all’attività didattica e all’attività di ricerca nell’ambito della sintesi di molecole di interesse farmaceutico. Tale attività si è concretizzata in oltre 80 pubblicazioni su riviste internazionali ad alto valore di impatto, brevetti e numerose comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali.

Il ricordo della Professoressa Cosimelli, oltre al suo elevato valore scientifico, va al suo ragguardevole spessore umano. Resterà nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla per la sua disponibilità, correttezza ed il rispetto per il prossimo, sempre pronta ad una battuta ironica col suo spiccato accento fiorentino ed il suo sorriso gentile. Prodiga verso i suoi studenti a trasmettere l’amore per l’Analisi dei Medicinali ed ancor di più nel riuscire ad incuriosire gli allievi interni giorno dopo giorno verso la sintesi di molecole organiche.

Il Dipartimento di Farmacia, con la sua dipartita, ha di sicuro perso un docente di elevato valore scientifico e una persona di alto spessore umano.

La sua professionalità come la sua gentilezza restano ricordi indelebili nelle menti e nei cuori di tutti i suoi colleghi.




La vanificazione delle propedeuticità

Comunico di aver recentemente pubblicato una lettera relativa all’oggetto del titolo su ROARS. La lettera e alcuni commenti sono leggibili QUI

 




Registrazione esami: uno sfogo……

Perdonate lo sfogo, ma non ne posso più: una mattinata intera di lavoro persa (senza risultato) nella trasformazione (senza alcuna offesa) in un aspirante addetto di segreteria. Problema: riuscire a generare il verbale per studenti giudicati “insufficiente”; già qui ci si chiede perché non “respinto” con indicazione del voto assegnato (ricordate? già nel vecchio sistema il respinto veniva automaticamente e stranamente convertito in “17”, mai assegnato). Il sistema trasforma l’insufficiente in ritirato (e quindi niente verbale), ma non per tutti (?), se resta insufficiente la telefonata per la generazione del verbale si blocca (sempre, almeno stamani). Il sistema di silenzio assenso a distanza di ben 12 gg non sembra funzionare al meglio (sempre per gli insufficienti) per non dire ancora una volta che l’eventuale rifiuto del respinto è un controsenso. Io mi sono reso conto, ormai da tempo, della volontà politica del ns Ateneo (a mio parere del tutto errata sotto molteplici punti di vista) nei confronti degli studenti e quindi mi limito a segnalare ancora la situazione (che è ai limiti della legalità) solo perché lo ritengo coerente con il mio pensiero di Università e senza speranza alcuna che per il momento la situazione venga riportata alla normalità. Chissà nel futuro se non sarà troppo tardi….




La sentenza finale (lingua italiana)

Finalmente un punto fermo (che a mio parere era piuttosto evidente, salvo che il “mi faccia causa” è purtroppo molto diffuso anche nelle Pubbliche Amministrazioni). Vi allego due links: la completa lettura della sentenza del Consiglio di Stato è interessante, il secondo viene dall’Accademia della Crusca.




Appropriato, divertente e condivisibile!

Molto volentieri, facendo i complimenti all’Autore, allego un divertente. ma quanto mai appropriato (a mio parere), video. Potrebbe essere interessante avere pareri al riguardo!




La lista dei dipartimenti di eccellenza

Qualche giorno fa  è stata pubblicata la lista dei dipartimenti di eccellenza.

Dei 180 progetti finanziati, per un totale di 1,3 miliardi nel quinquennio, 106 sono di università del Nord, 49 del Centro, 25 del Sud




Un apologo appropriato!

La collega Paola Sonia Gennaro ha recentemente inviato a Unilex il seguente apologo che risulta assai divertente e che definirei realistico e appropriato……Buona lettura!

Segue la versione finlandese di Enrico Garavelli!

Un bel giorno un giovane imprenditore agricolo decide di avviare un impianto di produzione di uova. Così compra le galline migliori per il suo scopo e le insedia in un pollaio all’avanguardia.
Tutte le galline ricevono la stessa quantità giornaliera di cibo, di antibiotici e di antiparassitari, di acqua, di luce e di cure appropriate.
Ben presto però si accorge che le galline non fanno le uova tutte uguali.
Sorprendentemente le uova sono diverse per colore e per dimensione.
E qualcuna persino non ne produce affatto
Che fare? Si chiede il nostro allevatore.
Conviene distribuire quote di cibo maggiori alle galline che fanno uova più grandi, sottraendone pro quota alle galline meno produttive?
Ma così facendo, non si verrà a peggiorare la produzione globale, visto che è presumibile che le galline sottoalimentate difficilmente potranno produrre di più?
Certo, disponendo delle risorse necessarie, si domanda il nostro allevatore, potrei sostituire le galline sottosoglia con nuove galline. Ma cosa dovrei fare delle galline da eliminare? Avviarle all’industria alimentare non mi fornirebbe risorse sufficienti alla sostituzione di un numero equivalente di galline. Senza contare che nessuno potrebbe garantire che le nuove galline saranno tutte soprasoglia, anche perché in questo caso la soglia si eleverebbe automaticamente e così, come nel paradosso di Achille e la tartaruga, alla fine potrei ritrovarmi con una sola gallina (perchè anche Achille, non potendo raggiungere la tartaruga, dovrebbe essere eliminato).
Dopo aver a lungo esplorato le possibili misure per risolvere il problema del rispetto della produttività prevista dal suo business plan, l’allevatore decide che prima di procedere all’epurazione delle galline “pigre” è opportuno un monitoraggio mirato a verificare i  motivi della bassa prouttività.
E così, una per una, ogni gallina viene osservata e si riscontra che in alcuni casi parte del cibo viene disperso per un difetto costruttivo del sistema automatico di erogazione, in altri casi si verifica una disattenzione degli addetti riguardo alla scupolosa distribuzione dei fitofarmaci, in altri ancora si misura un’insufficienza della quota di aria e di luce, in altri ancora la presenza di malattie occasionali e transitorie, o addirittura letali.
Così il nostro allevatore, intervenendo capillarmente per riequilibrare le condizioni standard per ciascuna gallina e richiamando gli operatori responsabili delle diverse unità produttive alla più scrupolosa attenzione individuale, riesce in poco tempo a minimizzare il numero delle galline da sostituire o da eliminare, garantendosi il rispetto della produttività MEDIA prevista dal suo piano d’investimento.

Naturalmente è escluso ogni riferimento a cose e a persone reali.

Ed ecco la versione finlandese:

Un imprenditore agricolo ha due tipi di galline: galline ornamentali tipo Phoenix, bellissime e dal piumaggio variopinto, e galline ovaiole livornesi, più dimesse ma molto produttive.Le due razze convivono pacificamente, finché il padrone si trova in difficoltà economiche e deve fare scelte difficili.
Le Phoenix capiscono al volo il rischio che corrono, e facendo la ruota per il giardino, con mille moine e mille trucchetti riescono a convincere il padrone che le loro (poche) uova sono qualitativamente meglio di quelle delle spennacchiate livornesi, tutto il giorno, poverette!, in batteria. Il padrone, che deve lesinare il cibo ai volatili, sedotto dalle sbandierate qualità nutrizionali delle uova Phoenix decide di destinare gran parte dell’alimentazione alle ornamentali. Le livornesi, sfinite dagli strapazzi e dalla malnutrizione, muoiono a una a una e non vengono sostituite. Il padrone, infatti, appena riesce a risparmiare qualche soldo si compra una nuova Phoenix. Anzi, dicono che ultimamente il padrone abbia annullato tutta una serie di ordinazioni di livornesi all’ultimo momento, rimpiazzandole con nuove ordinazioni di Phoenix. Ma chi è che ha convinto il padrone che certe uova siano meglio di altre? Lo ha letto su un giornale non so se danese o australiano (comunque finanziato dagli allevatori di Phoenix), dove si legge che un uovo Phoenix vale quanto quaranta uova di livornesi.




Errori nei test di ammissione

Ancora una volta i test di ammissione saltano. Stavolta sembra a causa della discrepanza tra numero delle domande annunciato nel bando e numero effettivo delle domande, altre volte per clamorosi errori nelle risposte previste da coloro che hanno preparato e somministrato i test ecc.

Risultato: Università, test d’ingresso irregolare
E alla prova passano anche gli esclusi   da La Nazione 12/9/2017

Il test d’ammissione è quello dell’8 settembre e riguarda
i corsi in Biotecnologie, Scienze biologiche, Scienze farmaceutiche
applicate-controllo qualità, Ctf e Farmacia

La «difformità»: Nel test erano presenti 50 domande in totale anziché le
75 prospettate dall’università agli studenti. il giorno della prova per loro
è quindi arrivata la sorpresa

LA NOTIZIA che non ti aspetti. Stappano champagne gli studenti che l’8 settembre, alla Fortezza, hanno partecipato alla prova di ammissione ai corsi di laurea triennale a numero programmato locale in Biotecnologie, Scienze biologiche, Scienze farmaceutiche applicate -controllo qualità, Chimica e tecnologia farmaceutiche e Farmacia.  Si erano presentati in 1.329 per mille posti, ma alla fine tutti sono stati ammessi. Un evento più unico che raro. Ma cos’è successo? «Nel caso specifico – spiega il rettore Luigi Dei, – abbiamo appaltato al consorzio Cisia la formulazione dei test. E il 4 aprile siamo stati informati dal consorzio che le domande, invece che 75, sarebbero state 50». Nel dettaglio, meno cinque di biologia, di chimica e di fisica. E nessuna delle dieci di comprensione del testo.
«IL CISIA è stato corretto, ma i nostri uffici hanno fatto un errore – ammette Dei – la comunicazione della variazione non è stata data a coloro che hanno preparato il bando,
uscito a giugno». Così, i ragazzi si aspettavano 75 quesiti. Il giorno della prova, la sorpresa. «Una palese difformità», chiosa Dei. La commissione, dopo un po’ di tentennamenti, ha deciso di far svolgere lo stesso la prova, tutto sommato più semplice. Ma poi al rettore sono venuti una serie di dubbi. «Far finta di nulla – riflette – non sarebbe stato corretto. E poi, come faccio a sapere che con le 75 domande avrei ottenuto la stessa graduatoria?».
ECCO CHE, «per una questione di correttezza», nessuno resterà fuori.
Del resto, rifare il test avrebbe comportato troppi ritardi nell’avvio delle lezioni. Così, tutti ammessi. Tolto alla radice il rischio ricorsi, si pone adesso il problema degli spazi. Soprattutto per Biotecnologie: 638 i ragazzi che hanno svolto il test per accaparrarsi uno dei 270 posti in palio. Ma ora che tutti e 638 son stati ammessi, i grattacapi non mancano. «Dovremo fare più
turni nei laboratori e aumentare il personale tecnico – allarga le braccia Dei -. D’altra parte l’errore l’abbiamo fatto noi. E a rimetterci non possono certo essere i ragazzi». Vero è che storicamente un centinaio di aspiranti matricole di Biotecnologie finiscono per rinunciare, ma
certo l’avvio dei corsi non sarà una passeggiata. Richiami in arrivo per chi ha sbagliato? «Faremo una ricognizione per capire dove c’è stato l’inghippo», dice il rettore. Già pensava
a un ricorso l’Udu. Ma poi c’è stato il dietrofront. «Ma non è certo una vittoria» affermano
dall’Udu Firenze . «Non ci fermeremo fin quando in tutti gli atenei non verrà abolito il sistema balordo dei numeri chiusi».

Ecco quanto riportato oggi sul Corriere Fiorentino (12 Settembre 2017)

Università

Biotecnologie, errori nel test: così salta il numero chiuso Ne dovevano rimanere solo 1.000. E invece saranno 1.329. Tutti ammessi a Biotecnologie. Non perché il numero chiuso, come avrebbero voluto gli studenti, sia stato abolito. Ma perché il test di ammissione dell’8 settembre conteneva degli errori. E l’Ateneo ha fatto un passo indietro: di fronte all’ipotesi di una pioggia di ricorsi ha preferito ammettere tutti gli aspiranti studenti. È stato annunciato lunedì 11 settembre 2017, tre giorni dopo il test. Viste le «difformità» riscontrate negli esami di ingresso per i corsi di laurea in Biotecnologie, Biologia, Ctf, Scienze farmaceutiche applicate-controllo qualità e Farmacia, si è preferito «ammettere tutti i candidati presenti al corso di laurea per il quale avevano fatto domanda». Un’altra vittoria per il fronte degli studenti contrari al numero chiuso, dopo che, a Milano, l’Università Statale aveva rinunciato all’accesso sbarrato per garantire il «corretto avvio delle lezioni». Grande soddisfazione è stata espressa dall’Udu di Firenze, il «sindacato degli studenti». Sulla scia degli eventi di Milano, infatti, l’Udu aveva annunciato azioni legali contro il numero chiuso introdotto nell’Ateneo fiorentino. Supportati dall’avvocato che aveva fatto vincere gli studenti di Milano contro la Statale, Michele Bonetti, gli esponenti dell’Udu Firenze avevano promesso una pioggia di ricorsi contro l’università. Ma non c’è stato nemmeno il tempo di agire. L’evolvere degli eventi ha anticipato la loro volontà di appellarsi al Tar. Ora tutti gli studenti che si erano iscritti al test potranno immatricolarsi per l’anno accademico 2017/2018. Elena Zunino

Anche Repubblica.it di oggi riporta “l’incidente” vedi articolo




Firenze: la valutazione della didattica. Lettera di una docente al Rettore

Riporto,dopo autorizzazione, la lettera inviata, a carattere personale, dalla Prof.ssa Fabrizia Mealli al Rettore di UNIFI, Prof. Luigi Dei, in risposta a quanto apparso sulla stampa relativamente all’argomento in oggetto. La lettera appare condivisa da molti Colleghi, in particolare aderenti al Comitato-coordinamento fiorentino, e per fare in modo che essa possa raggiungere una maggiore diffusione e di conseguenza un buon numero di eventuali adesioni, sarebbero graditi commenti. Grazie!

lettera_FabriziaMealli




A riguardo dello sciopero…..

sono svariati gli organi di stampa e di diffusione in generale che, finalmente, hanno preso atto della situazione. Ovviamente i commenti sono disparati, ma si può affermare che in generale sono apparsi favorevoli. Riporto solamente il link al il fattoquotidiano di oggi e l’opportuna odierna replica su  QN (testo)  da parte di Ginevra Cerrina Feroni all’articolo di Raffaele Marmo “eterni baroni” apparso ieri 30/9 sempre su QN (vedi).




L’annunciata proposta di sciopero – Commenti e articoli di stampa

Il Movimento  per la Dignità della Docenza Universitaria (sito internet) coordinato dal Prof. Carlo Ferraro con lettera del 27 Giugno 2017 ha indetto uno sciopero  Lettera proclamazione sciopero 2017-Sintesi

“La notizia dello sciopero  dagli esami di profitto che abbiamo proclamato è già a conoscenza degli studenti, come era prevedibile, prima ancora che esso venga approvato dalla Commissione di Garanzia;…….Per quanto riguarda lo sciopero attuale, è in corso in modo spontaneo e inaspettato una campagna mediatica davvero impressionante. Non abbiamo diramato nessun comunicato stampa né scritto ad alcun giornalista eppure siamo subissati da telefonate di giornalisti che chiedono notizie e pubblicano articoli.
Ad oggi si contano più di 50 articoli su giornali online o cartacei, con testate prestigiose e a carattere nazionale, quali Il Sole 24 ore, Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, l’Agenzia Adn Kronos e non sto ad elencarle tutte. Se usate Google e gli fate cercare  “sciopero docenti universitari” vedrete comparire nelle prime 5 pagine (ognuna con 10 citazioni) la notizia data da 50 giornali, e nelle pagine successive ne trovate ancora…….”

Riporto comunque per comodità alcuni link al riguardo:

Corriere della Sera

Repubblica

il Fatto Quotidiano

Il Giornale

Per corretteza di informazione è stata diffusa anche una lettera da parte del Presidente  della sezione USPUR di Firenze che riporta, purtroppo a parere dello scrivente, una posizione contraria allo sciopero (o precisamente “…la Giunta dell’USPUR ritiene poco fruttifera l’adesione allo sciopero per due motivi…..), sostenendo invece la via del ricorso.




Scomparsa di un maestro amico

Comunico la recente scomparsa del Prof. Wolfang von Philipsborn.

Per gli interessati riporto un ricordo di Wolf che apparirà anche sul sito del GIDRM. Vedasi Memory_WvP




Un pesce d’Aprile? Si……..

……purtroppo!! Un’interessante e divertente lettura:

Edizione Straordinaria!

Articolo di Nicola Casagli su ROARS




“L’italiano siamo noi”: lettera aperta a Mattarella e Gentiloni sui corsi in lingua inglese, 12.3.2017

Riporto la lettera aperta litaliano-siamo-noi-lettera-aperta-a-mattarella-e-gentiloni-sui-corsi-in-lingua-inglese

Nel firmare tale lettera ho fatto inoltre presente come anche il fatto di scrivere la tesi di laurea in “solo” inglese (con un riassunto in italiano) appaia, almeno a me e nell’ottica generale del problema, abbastanza anomalo. L’italiano è la lingua ufficiale e niente vieta, per l’internazionalizzazione, che la tesi venga scritta “anche” in inglese.




Petizione anti CONSIP

Solo per informare gli eventuali interessati che è disponibile in rete al seguente indirizzo https://www.petizioni24.com/meno_consip#sign una motivata petizione anti-CONSIP.

 




Una sentenza interessante sui limiti dell’insegnamento in lingue straniere

Vi allego il link ad un articolo che riporta la sentenza della Consulta al riguardo di quanto in oggetto. Ecco qua http://www.roars.it/online/corsi-solo-in-inglese-la-consulta-ribadisce-la-centralita-della-lingua-italiana-e-definisce-i-limiti-dellinsegnamento-in-lingua-straniera/

 




Piano, piano ci accorgiamo che…..

….i nostri studenti universitari non conoscono la lingua italiana (ed è quindi giusto che chiedano di scrivere l’elaborato finale dei corsi di studio triennali e/o la tesi in lingua inglese). Mah.

Adesso sembra che il problema, in continuo aggravamento, abbia raggiunto gli organi di stampa nazionali e sia degno di attenzione; si veda ad es l’articolo su Repubblica di oggi e la lettera al Corriere della Sera del 4 Febbraio .

Vediamo……E’ comunque ovvio che le eccezioni (rare) ci sono per fortuna, ma chi afferma il contrario vuol dire che non ha mai corretto una tesi!

Allego il link alla lettera_gruppofirenze




17?? perché? su che base??

Ho resistito un pò prima di segnalare anche questo fatto a mio parere strano assai, ma poi ho deciso di farlo!

Siamo sempre a parlare delle stranezze (comunque da qualcuno decise e volute) del software relativo alla verbalizzazione degli esami. Non torno sul fatto che il docente possa generare il verbale solo dopo l’accettazione (del giudizio) da parte dello studente, ma segnalo che nel caso del respinto, a differenza di altri atenei, il nostro non permette di riportare il voto (inferiore  a 18/30 assegnato dalla commissione), ma accetta solamente la dizione RESPINTO. Fin qui si potrebbe discutere di un eccesso di finta democrazia, ma ciò che turba e che, a mio parere, è altamente scorretto nei confronti della commissione e del presidente, è che tale respinto viene poi tradotto in “Bocciatura” “voto 17” !

Chi mai ha assegnato questo (“strano”) voto? e poi perché proprio 17? Chi ha autorizzato questa traduzione di un verbale di respinto in tale forma?

Ovviamente, questo post non riceverà né commenti, né tantomeno risposte da chi dovrebbe spiegare; non mi aspetto certo chi chi oggi di dovere si prenda la briga di dare una spiegazione, ma non si sa mai!!




A proposito degli scatti stipendiali

Aggiornamenti della situazione nei commenti!

L’emendamento seguente è stato approvato in Commissione cultura (ma non ancora in Commissione Bilancio -sic!-)

Proposta di modifica n. 41.2 al ddl C.4127-BIS in riferimento all’articolo 41.presentato il 08/11/2016 in VII Cultura della Camera da Manuela GHIZZONI (PD) e altri 20 cofirmatari

testo emendamento del 08/11/16

  Dopo il comma 11 aggiungere il seguente:
11-bis. Ai professori e ai ricercatori universitari in servizio alla data del 1o gennaio 2017 sono riconosciuti, per intero ai fini giuridici e per il 50 per cento ai fini economici» le classi e gli scatti di carriera maturati nel quinquennio 2011-2015 ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 15 dicembre 2011, n. 232, ma non goduti in applicazione dell’articolo 9, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Ai professori e ai ricercatori universitari che hanno preso servizio successivamente alla data del 1 o gennaio 2011 le classi e gli scatti sono riconosciuti per intero sia ai fini giuridici che economici. Al fine di sostenere i bilanci delle università per i pagamenti di questi emolumenti e degli incrementi stipendiali correnti del personale docente stabiliti dalla legge, a decorrere dal 2017 il fondo di finanziamento ordinario delle università statali di cui all’articolo 5 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, è incrementato di 100 milioni di euro e il contributo alle università non statali di cui alla legge 29 luglio 1991, n. 243» è incrementato di 10 milioni di euro.Conseguentemente, all’articolo 81, comma 2, sostituire le parole: 300 milioni con le seguenti: 190 milioni.




Ancora sul rifiuto del GIUDIZIO (non del voto)

Io sono prossimo, ancora un anno, alla quiescenza e quindi non ho più tantissima voglia di combattere contro i mulini a vento, ma vorrei insistere su una questione (ormai annosa) sulla quale parlando di persona con autorevoli membri del nostro Ateneo e con vari(e) Colleghi(e) TUTTI, oltre a meravigliarsi (un po’ stranamente) mi danno completa ragione. Ovviamente, a partire dal ns Rettore, non succede però niente!

Eccovi dunque il problema: penso che tutti siate a conoscenza del fatto che il software adottato dal nostro Ateneo, su indicazione comunque nostra, PERMETTE la GENERAZIONE e FIRMA dei verbali di esame SOLO se a) lo studente ha accettato il voto, b) se vale il silenzio-assenso da parte dello studente, MA se lo studente RIFIUTA (e qui badate bene non intendo parlare del VOTO bensì del GIUDIZIO -cioè rifiuta un eventuale respinto) il sistema non permette di generare il verbale.

Ora, a parte le considerazioni di natura legale e le relative implicazioni vista la natura di un esame, ciò che vorrei sottolineare è, almeno a mio parere, l’assurdità del fatto che lo studente possa rifiutare di essere respinto, A questo punto direi che potrebbero farsi gli esami da soli e auto-giudicarsi, no?

Se poi torniamo indietro alle varie scusanti talvolta cercate, la cosa importante non è l’accettazione da parte dello studente, ma la sua presa-visione, inoltre il Ministero non si è sognato di imporre tale procedura, ma la ha inserita come opzionale nelle linee-guida. Da un riscontro effettuato presso varie Università sembra che noi si sia gli unici o quasi ad accettare il rifiuto dell’esito negativo (altri offrono anche la possibilità di inserire un voto inferiore a 18, da noi appare solo il 17…..).

Desidero anche chiarire che la regolare registrazione (verbalizzazione) non debba avere conseguenze, come non ha, sulla carriera dello studente, ma dovrebbe servire, se gli studi fossero un pochino più seri, a far sì che molti studenti non si presentassero n-volte -con n maggiore 4-5- in un anno accademico (come accade in corsi di base ad elevata numerosità studentesca).

Sarei veramente felice di leggere i Vostri commenti, grazie!

 




Un dubbio amletico che necessita di chiarimenti

Anche oggi, per l’ennesima volta, ho sentito sia alla radio che in TV la seguente affermazione:

il numero di studenti disoccupati ……..

E’ da tempo che rifletto e cerco di capire questa dicitura, ma non ci riesco. Qualcuno può illuminarmi al riguardo?




Sole 24 Ore: con le soglie esagerate dell’Anvur «avremo una competizione truccata, scorretta e malata»

Beh pur sempre senza “toccare” altri punti fondamentali e delicati (strettamente connessi), la conclusione è ben condivisibile. Ecco l’articolo.




Il Regolamento ASN/2016

Le notizie sull’argomento in oggetto si susseguono numerose, ma mi è parso interessante quanto riportato in un articolo apparso su ROARS; noto in particolare come a mia conoscenza, sia l’unico a mettere in evidenza il “particolare” della didattica (e la non importanza della medesima!).




Eccovi la risposta dell’IAP al “Cornetto Algida”

Come opinione personale, direi che è vergognosa e mi chiedo in che razza di società viviamo. Forse sbaglio….mah?

Da: “Segreteria Comitato IAP” <segreteriacomitato@iap.it>
Data: 24 June 2016 09:47:10 CEST
A: “Segreteria Comitato IAP” <segreteriacomitato@iap.it>
Oggetto: Segnalazione telecomunicato “Cornetto Algida”

Segnalazione telecomunicato “Cornetto Algida”

diffuso sulle reti Rai e Mediaset nel mese di maggio 2016

Buongiorno,

abbiamo ricevuto la sua segnalazione, che ci è stata inoltrata per competenza dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Desideriamo informarla che il Comitato di Controllo aveva già esaminato il messaggio segnalato, non rilevando elementi di contrasto con le norme del Codice di Autodisciplina della Comunicazione

Commerciale.

In particolare, con riferimento al profilo da lei evidenziato, il Comitato di Controllo ha ritenuto che lo spot, che va valutato nel complesso di immagini, musica e testo, si limiti ad utilizzare come sottofondo il ritornello di un “tormentone estivo”: le parole della canzone tuttavia non creano alcuna suggestione, né hanno con le immagini o con la storia narrata alcuna correlazione che possa di per sé veicolare un messaggio diseducativo o offensivo, suscettibile di porsi in contrasto con le norme del nostro Codice.

Il caso pertanto è stato archiviato.

Ringraziamo per l’attiva partecipazione e la salutiamo cordialmente.

La Segreteria

Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria
via Larga 15 – 20122 Milano (Italy)
tel 02 58304941 – fax 02 58303717
www.iap.itsegreteriacomitato@iap.it

@IAP _it

Risposta inviata a Claudio Della Volpe (UNILEX)




La petizione proposta dai docenti della Federico II (Napoli)

E’ giunta una richiesta di adesione ad una petizione dai docenti della Federico II di Napoli:

Gentili colleghi Fiorentini,
vi scrivo a nome di un gruppo di docenti che da novembre  sta portando  avanti
la protesta nell’ateneo federiciano, con molta fatica ma anche  con convincimento crescente, poiché nulla di  quello che è accaduto da
allora ci ha indotto a ritenere che  si possa abbassare la guardia.

Ai primi di maggio abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding e
raccolto 6000 euro grazie ai quali abbiamo potuto acquistare uno  spazio
su due quotidiani (Il Mattino e il Corriere del mezzogiorno)  per
pubblicare quelle cha abbiamo chiamato “le 10 bugie  dell’università  ”
che  trovate in  sos-universita_mattino) .
Vi scrivo ora per condividere con voi un’iniziativa  partita  da 300
colleghi di Parma: la richiesta delle dimissioni del Consigli   Direttivo
dell’Anvur il cui operato riteniamo di avere il diritto di  valutare.
Come tutti sappiamo i compiti e il  ruolo che sono stati attribuiti
all’ANVUR sono  vasti,
estremamente importanti e delicati e richiederebbero comportamenti e
azioni adeguate.
Ad oggi a nostro giudizio, sono stati commessi, da chi dirige
l’ANVUR, numerosi e gravi errori che ci costringono ad essere molto
critici:
Le esternazioni fuori luogo (Benedetto, Checchi, Graziosi);
la scarsa trasparenza nel definire i criteri di valutazione della VQR;  la
illogicità  di alcuni criteri di valutazione della VQR affetti  persino da
errori scientifici;
la pratica inaccettabile di definire i criteri di valutazione
a-posteriori.

Per questo invitiamo TUTTI  voi ad aderire alla lettera dei colleghi  di
Parma dei cui  contenuti è  possibile prendere visione (e ovviamente
firmare) al link:

http://firmiamodimissionianvur.org/

Questa iniziativa può sembrare solo simbolica ma ha, a nostro avviso,
una fortissima valenza politica: i membri del Consiglio  sono  pursempre
docenti e colleghi e sapere che c’è un forte e manifesto dissenso rispetto al loro operato potrebbe condizionarne l’azione  e,
si spera, indurre il governo a modificare l’impianto dell’agenzia,
come auspicato da molti in direzione di una valutazione trasparente, e
non punitiva, in grado di attivare meccanismi virtuosi di riequilibrio.
Colleghi: forniamo ai consiglieri ANVUR un’ immagine “Dettagliatissima  e
certificata” di quello che pensiamo del loro operato, come loro pretendono di fare con  il
nostro lavoro
MC