Per non resuscitare la Zombie-VQR: la lettera di diffida

Nell’articolo è presente il link all’odierno mail del Prof. Carlo Ferraro in risposta alla riapertura della VQR nonché il modello della lettera di diffida.…




Da “Il Manifesto” del 31 Marzo sulla riapertura della VQR

Aggiornamento dal Manifesto; leggi l’articolo




Scandaloso! L’ANVUR riapre la VQR!

Con un comportamento a dir poco scandaloso, l’ANVUR decide di riaprire la VQR! Vedi l’articolo




La VQR e la capacità di condizionamento che l’autorità possiede nei confronti di una collettività

Riflessioni sulla VQR:

Tutto questo avrebbe dovuto e potuto estendere la protesta e renderla vincente, se il corpo sociale accademico fosse stato vivo. E invece è bastato che i Rettori -secondo il diverso stile di ciascuno- imponessero, consigliassero, raccomandassero, chiedessero, minacciassero, implorassero, per indurre la più parte dei docenti a rinunciare alla mobilitazione. Evento triste ma comprensibile, proprio in relazione alla forza che l’autorità esercita sullo spirito gregario presente in ogni membro di un corpo sociale.

Leggi la lettera




Due articoli: la “primavera dell’Università” (?) e la funzione della VQR

Ecco due articoli interessanti: la funzione della VQR (un’opinione da Venezia) e la “primavera dell’Università” (Ciccarelli, su Il Manifesto del 22 Marzo 2016)




VQR: il commento del Rettore di Genova

L’opinione del Rettore dell’Università di Genova sulla VQR non è certo esaltante per quest’ultima! LEGGI




A chi collabora alla VQR diciamo che…

Accettando LIBERAMENTE il ruolo di revisori, i ricercatori lodati dall’ANVUR rinunciano alla possibilità di fermare la VQR e perdono ogni diritto a protestare contro di essa, quale che sia la motivazione alla base della loro scelta. LEGGI l’articolo su ROARS a firma di Alberto Baccini – Università di Siena – Nicola Casagli – Università di Firenze – Giuseppe De Nicolao – Università di Pavia – Stefano Semplici – Università di Roma Tor Vergata




«Su tutto ciò, Ministro Giannini, Lei non ha battuto ciglio! Non siamo disposti a tollerare oltre»

Lettera aperta dei docenti dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale al Ministro dell’Università e della Ricerca. LEGGI il testo.




Documento del Movimento per la difesa della dignità dei docenti (Parma)

Ecco l’importante (interessante e lungo) documento elaborato dal Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria dell’Università di Parma, che è stato letto il 21 marzo 2016 durante l’evento organizzato dal Rettore di quell’ateneo per la primavera dell’università. Si riporta anche il link alle slides della presentazione del Rettore che illustrano dati assai significativi.




Erasmus SN: Ci sono cose che non puoi immaginare possano accadere d’improvviso

Unanime cordoglio per le studentesse che hanno perso la vita nell’incidente di Terragona. Vedi video.




Bisogna fermare il monumento all’antimeritocrazia nei terreni dell’Expo

Istruttivo articolo su ROARS a riguardo di Human Technopole con link all’intervista della Sen. Cattaneo su Repubblica.




Pisa e Salento: le università più disobbedienti all’Anvur

Un articolo di R. Ciccarelli apparso sul Manifesto del 16 Marzo 2016. Leggi l’articolo




VQR a rischio?

«… io personalmente sono convinto, ci farei delle scommesse, che nella prossima VQR – dico per dire – se si farà, se ci saranno i risultati, chi prenderà meno soldi saranno le università che prima prendevano di più, perché la convergenza è oggettivamente in atto»: a sorpresa, il 16 marzo 2016, nel corso di un forum organizzato dal Mattino di Napoli, il vicepresidente dell’ANVUR lascia trasparire i suoi dubbi sul destino della VQR 2011-2014, la valutazione della qualità della ricerca nelle università e negli enti di ricerca. È appena trascorso il termine (14 marzo) per il conferimento dei “prodotti della ricerca” e nemmeno 24 ore da quando Repubblica.it ha intitolato «Fallisce la protesta contro la valutazione» con Stefano Fantoni che – intervistato – dichiara «Sono molto felice oggi, anche se non ero preoccupato ieri». Ad essere preoccupato, invece, è il Vicepresidente Andrea Graziosi che mette le mani avanti con due “se“. L’ipotesi che il boicottaggio abbia inceppato la VQR, trova presto un’altra conferma: il 17 marzo, in occasione dell’intervento del Ministro Giannini presso la Conferenza dei Rettori, il rettore di Firenze, Luigi Dei, dichiara che i dati ANVUR «non sono lo specchio della reale consistenza dell’astensione» e che «E’ assolutamente impensabile che, sic stantibus rebus, si possa procedere alla valutazione».




Comunicato Luigi Dei -Unifi

La giornata di mobilitazione (“Per una nuova primavera delle Università”. Lunedì 21 marzo) è stata preceduta, nelle ultime settimane, da una protesta a livello nazionale da parte dei docenti e dei ricercatori che si è manifestata con la decisione di non aderire alla valutazione della qualità della ricerca (VQR). Ieri sono stati resi noti dall’ANVUR i dati relativi al numero dei prodotti della ricerca inseriti da ogni Ateneo.

La lettura dei dati ufficiali circa l’immissione dei prodotti per la valutazione della qualità della ricerca merita due considerazioni – precisa il rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei -. L’Università di Firenze ha immesso il 97,2 % dei prodotti attesi; il 12,8 % dei docenti accreditati, aderendo alla protesta, non ha esercitato il diritto alla selezione dei prodotti, come loro attribuito dal bando dell’ANVUR. L’alta percentuale registrata è stata raggiunta unicamente con la immissione d’ufficio istituzionale, quando non c’è stata diffida da parte dei docenti”

“Il quadro nazionale e regionale è estremamente variabile in termini di percentuale di prodotti immessi: è inevitabile un dispositivo che consenta di procedere alla valutazione in condizioni di effettiva parità ed equità, cosa ad oggi impossibile da realizzare – continua il rettore -. Sarebbe, infatti, un grave danno per il sistema universitario pubblico se la parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che è determinata da questa valutazione della qualità della ricerca e che condizionerà i prossimi 4-5 esercizi finanziari, venisse attribuita sulla base dei dati dei prodotti resi noti in questi giorni”.




Rettore Firenze: «Impossibile procedere alla valutazione». Dati ANVUR «non sono lo specchio della reale consistenza dell’astensione»

«A Firenze il 12,8% dei docenti accreditati ha avuto l’inserimento dei prodotti per una via cosiddetta istituzionale”. I dati ANVUR “non sono lo specchio della reale consistenza dell’astensione». «E’ assolutamente impensabile che, sic stantibus rebus, si possa procedere alla valutazione». Queste le dichiarazioni del Rettore di Firenze Luigi Dei alla riunione odierna della CRUI. Nel mentre che aspettiamo che tutti i rettori rendano noti i dati dei conferimenti coattivi, suggeriamo al ministro di riflettere bene se, visto che la VQR sarà inservibile,  non sia il caso di fermarla, risparmiando i circa 200 milioni che costerà al contribuente italiano.

Nel suo Resoconto CRUI 17 marzo 2016, il Rettore di Firenze, Luigi Dei, insieme a una sintesi dell’intervento odierno del Ministro Giannini presso la CRUI, ha diffuso il testo del suo intervento. Vi si legge:

i dati non sono lo specchio della reale consistenza dell’astensione: ad esempio nel mio Ateneo, che ha inserito il 97,2 % dei prodotti attesi, devo ricordare per trasparenza che il 12,8% degli accreditati ha avuto l’inserimento dei prodotti per una via cosiddetta “istituzionale”, ossia senza la collaborazione delle Colleghe e dei Colleghi che hanno optato per l’astensione fino al termine delle operazioni.

Quindi a Firenze uno degli atenei più virtuosi nel trionfale documento ANVUR di ieri, la partecipazione alla VQR è stata forzata. Il 12,8% dei colleghi ha aderito alla protesta e l’amministrazione ha provveduto al conferimento forzoso dei prodotti.

Quindi a Firenze uno degli atenei più virtuosi nel trionfale documento ANVUR di ieri, la partecipazione alla VQR è stata forzata. Il 12,8% dei colleghi ha aderito alla protesta ed l’amministrazione ha provveduto al conferimento forzoso dei prodotti.

Purtroppo non siamo in grado di sapere quanti sono coloro che a Firenze non hanno partecipato alla VQR. ANVUR, infatti, nella fretta di passare una velina che permettesse di titolare (provate a indovinare l’house organ e il giornalista) che “la protesta è fallita”, è incorsa in uno degli usuali errori di copia e incolla: ha pubblicato per due volte, con titoli diversi, i dati sui “prodotti”, dimenticando di pubblicare i dati relativi agli addetti.

Se il numero dei prodotti fosse proporzionale a quello dei docenti,  a Firenze il conferimento “spontaneo” dovrebbe aggirarsi intorno all’84,4% contro il 97,2% della tabella ANVUR.

Ma il rettore Dei non si ferma qua. Dice infatti:

è assolutamente impensabile che, sic stantibus rebus, si possa procedere alla valutazione senza misure correttive che riparino ad un quadro differenziato di percentuali di prodotti immessi.

Sembra di capire che l’unico che non è preoccupato della protesta è il presidente di ANVUR. Che fa finta di non capire, o non ha capito davvero, che con questi numeri la VQR è inutilizzabile.

A questo punto ci aspettiamo che

  1. tutti i rettori pubblichino le percentuali di adesione alla protesta come ha fatto il rettore di Firenze;
  2. tutti i rettori dichiarino che la VQR rebus sic stantibus è inutilizzabile per la distribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario.

 

E ci chiediamo e chiediamo al ministro: se rebus sic stantibus questa VQR è inservibile, non sarebbe il caso di fermarla risparmiando i circa 200 milioni di euro (a seconda delle stime) che costerà al contribuente italiano?




Considerazioni sulla VQR

Contro tutto e contro tutti, la protesta #stopVQR non si è sciolta ed è riuscita a mantenere dimensioni tali da mettere in discussione l’esercizio di valutazione. Per mascherare l’impasse, l’ANVUR gioca d’anticipo e canta vittoria, fingendo che sia stato una specie di sereno referendum sulle sue procedure di valutazione, ma quello che abbiamo visto assomigliava di più alle finzioni elettorali degli stati di polizia, dove se non vai a votare il candidato unico sai che finirai nel libro nero. L’istantanea della ricerca di cui parla il comunicato ANVUR nasce già sfocata ed è una foto di classe che lascia fuori campo un bel pezzo di Pisa. Punire l’ateneo pisano per scarsa obbedienza  è utile per il paese? E come si farà allora a giustificare l’uso della VQR per le future ripartizioni?

Grazie a caricamenti coatti, pressioni e intimidazioni la percentuale di astensione è risultata inferiore alla soglia psicologica del 10%. Legittimo rammaricarsi, ma non c’è motivo di innescare litanie di recriminazioni e rimproveri reciproci. Come testimonia questo estratto di delibera di un Senato Accademico, alcune astensioni, a volte di pochi punti percentuali, sono indice di una resistenza che sfiora l’eroismo:

DeliberaSAMa la ragione più forte per non piangersi addosso è che la compattezza e il coraggio di alcune sedi – Salento, Napoli Parthenope e Pisa tra tutte – sono riuscite a incastrare un bel sasso negli ingranaggi della VQR. L’istantanea della ricerca di cui parla il comunicato ANVUR nasce già sfocata ed è una foto di classe che lascia fuori campo un bel pezzo di Pisa. Punire l’ateneo pisano per scarsa obbedienza  è utile per il paese? E come si farà allora a giustificare l’uso della VQR per le future ripartizioni?

Contro tutto e contro tutti, la protesta non si è sciolta ed è riuscita a mantenere dimensioni tali da mettere in discussione l’esercizio di valutazione. Per mascherare l’impasse, l’ANVUR gioca d’anticipo e canta vittoria, fingendo che sia stato una specie di sereno referendum sulle sue procedure di valutazione, ma quello che abbiamo visto assomigliava di più alle finzioni elettorali degli stati di polizia, dove se non vai a votare il candidato unico sai che finirai nel libro nero o peggio.

Quindi, tanto di cappello alle migliaia di colleghi che hanno resistito (una novità per l’università italiana). Chi non ce l’ha fatta a resistere, può ancora giocare un ruolo decisivo. Le sedi, i dipartimenti e i colleghi rimasti sulla barricata non devono essere lasciati soli. Hanno mostrato che si può dire no a CRUI e ANVUR. Non era mai successo in modo così ampio e trasversale tra le diverse fasce di docenza.

In queste Termopili accademiche, la CRUI, l’ANVUR e i suoi “Immortali” (in una prima stesura, per un imperdonabile refuso, avevamo scordato la “t”, forse influenzati da un recente programma televisivo) hanno trovato pane per i loro denti grazie a quei 3.000 (invece di 300) che, incuranti del rapporto di forze, hanno osato sbarrare loro il passo.

Chi ha letto Erodoto sa che dopo le Termopili, venne la battaglia di Platea. E qui non si può fare a meno di elogiare la lungimiranza di chi ha voluto inserire uno storico nel direttivo ANVUR. Infatti, chi meglio di lui potrebbe mettere in guardia gli altri consiglieri sui corsi e i ricorsi della storia?

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L’appello per salvare la ricerca approda in Parlamento

L’appello per salvare la ricerca italiana lanciato dal fisico Giorgio Parisi arriva in Parlamento. Dopo essere stato pubblicato su Nature e aver raggiunto 65mila firme sulla piattaforma on line Change.org, il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana ha presentato una mozione in parlamento.LEGGI (da Scuola24 del 16 Marzo 2016)




Lettera aperta (da Bari) alla CRUI in vista dell’incontro col Ministro Giannini del 17 marzo 2016 (inviata al Rettore di Unifi)

Riporto l’articolo-lettera a nome dell’assemblea dei docenti dell’Università di Bari del 1 marzo 2016.Come potete vedere nel seguito, la lettera è stata inviata, con un’importante premessa, al nostro Rettore (FI) dal coordinamento UNIFI del Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria,

Caro Rettore,
Ti inviamo per conoscenza una lettera scritta dai colleghi di Bari che il “coordinamento unifi” ha condiviso e inviato a sua volta alla CRUI. In vista dell’incontro del 17 marzo e dell’assemblea del 21 marzo, ricordando gli impegni presi nei vari incontri con la nostra delegazione, ti chiediamo:

• di impegnarti all’interno della CRUI rispetto alle questioni descritte nella lettera allegata;

• di riconoscere pubblicamente la percentuale di astensione alla VQR nell’università di Firenze alla scadenza del 19 febbraio;

• di esprimere (come rettore di un ateneo che ha raggiunto, grazie ad un inserimento “istituzionale”, il 97% di prodotti) all’interno della CRUI forti perplessità circa la validità della VQR 2011-2014 in ordine a due considerazioni: (1) l’avvenuta selezione dei prodotti non risponde alle procedure previste dal bando ANVUR e (2) la VQR penalizzerà gli atenei che hanno riportato alte percentuali di astensione a causa del movimento di protesta a cui questo coordinamento aderisce;

• di emanare, in vista dell’assemblea del 21, un resoconto immediato della riunione del 17 marzo con specifico riferimento all’impegno da parte del ministro Giannini per la risoluzione del problema del blocco degli scatti stipendiali del 2015 e del mancato riconoscimento giuridico degli anni 2011-14;

Per il coordinamento UNIFI del Movimento per la Dignità della Docenza Universitaria,

Annick Farina
Emanuele Paolini




La protesta è fallita. La VQR è morta. Pubblicati i dati ANVUR

«Fallisce la protesta contro la valutazione» titola Repubblica (si legga l’articolo assai scorretto a mio parere personale); Link al sito ROARS per leggere il commento, Il vanaglorioso Comunicato-stampa-Anvur-15-marzo-2016 (un parere scorretto che non tiene conto di quanto avvenuto in molte sedi grazie anche ai pesanti interventi degli “amici” rettori (danoi eletti unitamente ad altre figure)).e i dati statistici della VQR 2011-2014.




Gruppo di coordinamento di docenti “stopVQR” di Tor Vergata

Una lettera dal gruppo di coordinamento di docenti “stopVQR” di Tor Vergata su VQR e terza missione dell’Università. LEGGI




Se 30 euro vi sembran troppi…

Un commento sui trenta denari dell’ANVUR. Sono forse troppi? LEGGI




La guerra di logoramento della VQR su Le Monde

Il Prof. Raffaele Simone è stato intervistato su Le Monde del 20 Febbraio sul boicottaggio della VQR. Ecco alcuni stralci dell’intervista




Dottorandi di Pisa contro CdA e pro #stopVQR

Riporto di seguito il Comunicato stampa di ADI-PISA dell’11 marzo 2016 “sulla protesta che sta bloccando la valutazione della Ricerca”.




La spending review? In Italia si è fatta (e male) solo per l’università

Interessante articolo di G. Viesti sul Corriere. Vai all’articolo.




#StopVqr: settimana rovente per la clamorosa protesta nell’università

Entro lunedì 14 marzo 50 mila docenti dovranno caricare le loro pubblicazioni nel sistema della valutazione. In migliaia aderiscono al boicottaggio. I rettori sono preoccupati, il movimento è cresciuto. Leggi l’articolo




Mozione della comunità accademica di Unical

Riporto la mozione approvata da UNICAL:

Rende, 08 Marzo 2016

I membri della comunità accademica dell’Università della Calabria, riuniti in Assemblea esprimono la loro forte preoccupazione, per:

  • il definanziamento costante del sistema universitario italiano;
  • la redistribuzione dei finanziamenti pubblici alla ricerca mediante l’utilizzo della VQR nella
  • sua forma attuale, che ridisegna la geografia del sistema universitario italiano;
  • i tagli operati al supporto economico al diritto allo studio;
  • il blocco degli scatti stipendiali e la disparità di trattamento riservata ai docenti universitari
    rispetto ad altre categorie del pubblico impiego;
  • il processo di estrema burocratizzazione del sistema universitario;
  • il mancato rispetto della cadenza di legge nelle procedure di abilitazione;

sottolineano l’importanza della formazione universitaria ed il ruolo centrale dei Professori e Ricercatori universitari per lo sviluppo e la ripresa economica del paese e per il suo miglioramento culturale e continuano a richiedere alle istituzioni di farsi attive e convinte portatrici nelle opportune sedi delle seguenti istanze:

  • l’elaborazione di un progetto di rilancio del sistema universitario che preveda adeguati finanziamenti per l’attività di ricerca ed un rafforzamento dell’organico, che negli ultimi 10 anni ha perso circa 20.000 unità;
  • un confronto che consenta di elaborare processi di valutazione delle attività di ricerca e di didattica condivisi;
    lo sblocco delle classi e degli scatti stipendiali a partire dal 1° gennaio 2015 e riconoscimento giuridico del quadriennio 2011-2014;
  • un progetto di supporto economico al diritto allo studio, soprattutto per le università delle regioni del sud del paese che, sempre più spesso, soffrono di un considerevole calo di studenti a causa delle difficili condizioni economiche in cui versano i territori su cui esse insistono.

Ribadiscono per senso di responsabilità verso la nostra istituzione che, ora più che mai, è necessario confermare, con forza, le azioni di protesta, condivise a livello nazionale, che si dimostrano efficaci e che si concretizzano con l’astensione dalla partecipazione all’esercizio VQR 2011-2014, sia in qualità di “addetti alla ricerca”, sia in qualità di “revisori”.




Dalla Cina con furore

Un articolo interessante e anche molto divertente sul sistema universitario cinese




Il tradimento dei rettori

Nella vicenda della VQR vi è un aspetto che non è stato ancora dovutamente sottolineato: ad un sentimento quasi unanime nella comunità accademica di rigetto di un sistema di valutazione che fa acqua da tutte le parti ha fatto riscontro un’ altrettanto unanime e decisa azione da parte dei Rettori per convincere i propri docenti ad accettare tale sistema di valutazione e a conferire i loro prodotti.Leggi l’articolo..




Intervento a “Salviamo la ricerca”

Articolo su ROARS di Francesco Sylos-Labini, LEGGI




Assegnati ai singoli enti i posti previsti dalla legge di stabilità: l’elemosina alla ricerca pubblica diventa un vero e proprio schiaffo

I criteri tecnici nascondono scelte politiche alle quali tutta la comunità degli enti di ricerca dovrebbe ribellarsi  a prescindere se si è stati premiati o penalizzati. Leggi l’articolo