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MILANO e NAPOLI : La pandemia assedia gli ospedali di Lombardia e Campania. L’immunologa Viola: “Le due regioni vanno chiuse subito”. Il premier prende tempo. 26.831 contagi, si avvicina lo “scenario 4”. (da Repubblica)

COME GESTIRE LA SECONDA ONDATA
Nove regioni e una provincia autonoma hanno un valore Rt superiore a
1,5: secondo i piani ufficiali dovrebbero quindi andare in lockdown (si trovano nello scenario 4, il più grave di tutti, quello per cui il documento raccomanda il lockdown totale).
Al momento queste regioni sono:
Valle d’Aosta, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia, Emilia Romagna e Abruzzo. Nessuna di queste regioni ha adottato misure da scenario 4.
Gli esperti sono concordi: le misure adottate per rallentare l’epidemia non sono abbastanza efficaci (da Domani)

La lettera di dieci docenti universitari (Nicola Casagli, Pierluigi Contucci, Andrea Crisanti, Paolo Gasparini, Francesco Manfredi, Giovanni Orsina, Luca Ricolfi, Stefano Ruffo, Giuseppe Valditara, Claudio Zucchelli) contro la gestione dell’epidemia. Tracciamento, mezzi pubblici, dati opachi, vaccini anti influenzali e medicina del territorio: «È una Caporetto» (da Il Giornale)

Gimbe: «Crollato l’argine del tracing, lockdown subito» (da Il Giornale)

Tra chi rischia di più il lockdown c’è la Campania che per la prima volta supera i
3.000 nuovi contagiati in un giorno, con Napoli che ne conta 603. Ma anche la Lombardia si avvicina alla soglia critica: ieri ha registrato 7.339 nuovi positivi, altri 53 ricoveri in intensiva e 57 decessi. E sotto i riflettori c’è soprattutto Milano. Il microbiologo Andrea Crisanti ieri ha detto
«Avrei fatto il lockdown a Milano 10 giorni fa». Critica anche la situazione di Bolzano,
della Liguria e del Lazio. L’Alto Adige abbandona la linea morbida: bar e ristoranti (che
erano rimasti aperti la sera) chiuderanno alle 18 (dal Corriere della Sera)

Rsa, nuovi focolai: A Scandicci positivi 35 anziani su 35 (dal Corriere Fiorentino)

Attacco islamista nella basilica di  Notre-Dame a Nizza, in Francia: tre vittime. L’attentatore tunisino, 21 anni, era sbarcato a Lampedusa a settembre. Sgozzati in nome di Allah. Brahim, il killer venuto da Lampedusa; la nave quarantena, Bari e poi la fuga. Per due settimane ha fatto
perdere le sue tracce, fino all’arrivo a Nizza. Può essere casuale o forse no; sta di
fatto che una delle maggiori nazioni d’Europa, la Francia, subisce ripetuti attacchi del fondamentalismo islamico proprio nei giorni in cui la pandemia la obbliga a chiudersi in se stessa, come del resto buona parte del continente. In altre parole, nel momento in cui la nazione è più debole, si ripropone lo scontro tra laicità e fondamentalismo islamico, tra la
civiltà della tolleranza e una minaccia fatale che la insidia. Per qualche ora almeno non è il Covid il padrone dei notiziari, bensì la tragedia francese che in realtà — è il meno che si possa dire — riguarda tutti gli europei. A maggior ragione dopo che è stato confermato l’approdo a Lampedusa, in Italia del giovane tunisino (da Repubblica)

Antisemitismo
I laburisti sospendono Corbyn e chiedono scusa (da Domani)

 

 

 

 

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