La petizione proposta dai docenti della Federico II (Napoli)
E’ giunta una richiesta di adesione ad una petizione dai docenti della Federico II di Napoli:
Gentili colleghi Fiorentini,
vi scrivo a nome di un gruppo di docenti che da novembre sta portando avanti
la protesta nell’ateneo federiciano, con molta fatica ma anche con convincimento crescente, poiché nulla di quello che è accaduto da
allora ci ha indotto a ritenere che si possa abbassare la guardia.
Ai primi di maggio abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding e
raccolto 6000 euro grazie ai quali abbiamo potuto acquistare uno spazio
su due quotidiani (Il Mattino e il Corriere del mezzogiorno) per
pubblicare quelle cha abbiamo chiamato “le 10 bugie dell’università ”
che trovate in sos-universita_mattino) .
Vi scrivo ora per condividere con voi un’iniziativa partita da 300
colleghi di Parma: la richiesta delle dimissioni del Consigli Direttivo
dell’Anvur il cui operato riteniamo di avere il diritto di valutare.
Come tutti sappiamo i compiti e il ruolo che sono stati attribuiti
all’ANVUR sono vasti,
estremamente importanti e delicati e richiederebbero comportamenti e
azioni adeguate.
Ad oggi a nostro giudizio, sono stati commessi, da chi dirige
l’ANVUR, numerosi e gravi errori che ci costringono ad essere molto
critici:
Le esternazioni fuori luogo (Benedetto, Checchi, Graziosi);
la scarsa trasparenza nel definire i criteri di valutazione della VQR; la
illogicità di alcuni criteri di valutazione della VQR affetti persino da
errori scientifici;
la pratica inaccettabile di definire i criteri di valutazione
a-posteriori.
Per questo invitiamo TUTTI voi ad aderire alla lettera dei colleghi di
Parma dei cui contenuti è possibile prendere visione (e ovviamente
firmare) al link:
http://firmiamodimissionianvur.org/
Questa iniziativa può sembrare solo simbolica ma ha, a nostro avviso,
una fortissima valenza politica: i membri del Consiglio sono pursempre
docenti e colleghi e sapere che c’è un forte e manifesto dissenso rispetto al loro operato potrebbe condizionarne l’azione e,
si spera, indurre il governo a modificare l’impianto dell’agenzia,
come auspicato da molti in direzione di una valutazione trasparente, e
non punitiva, in grado di attivare meccanismi virtuosi di riequilibrio.
Colleghi: forniamo ai consiglieri ANVUR un’ immagine “Dettagliatissima e
certificata” di quello che pensiamo del loro operato, come loro pretendono di fare con il
nostro lavoro
MC