Osservazioni personali sulla VQR

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Quella che vi sottopongo è la domanda (per me assillante) “perché la didattica non viene mai considerata” nei concorsi, nelle valutazioni ecc? Leggevo oggi un interessante articolo di Andrea Bellelli su ROARS  (Università, qualche perplessità sui metodi di valutazione) dal quale si evince che la didattica è fonte della situazione attuale.

Inoltre, ogni tanto, mi piace rileggere lo Statuto della nostra Università, Firenze, ma penso valga per tutte, in particolare l’art 1 e il terzo comma dell’art 2 (c) alla valutazione,della qualità nella didattica, nella ricerca e nei servizi e al riconoscimento del merito. Ora è pur vero che mai la didattica ha contato qualcosa ad es nei concorsi (solo se era assente!), ma così facendo cioè basando la valutazione sulla SOLA (o quasi) attività di ricerca (o produzione di carta come dice qualcuno) se ne diminuisce ulteriormente la profonda importanza, invitando i più giovani docenti-ricercatori a non dedicare molto del loro tempo a questa che è o dovrebbe essere missione fondamentale dell’istituzione universitaria (non siamo il CNR, l’ITT o similari) e della figura del “docente”. Perdonate, è ovvio che sto invecchiando……(comunque la pensavo così anche anni addietro!!)

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