Articoli della settimana 25-1 – 7-2-2016

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Riporto una serie di articoli a compendio parziale di quanto apparso nella settimana in oggetto. Quanto segue è estratto dall’articolo presente su ROARS La settimana ROARS: 25 gennaio – 7 febbraio 2016.

Doppietta a Pavia e aggiornamenti dai campi di Firenze, Siena, Napoli, Bari, Salerno, Benevento. E non può mancare un “clamoroso al Cibali!”: no, non è una radiocronaca di Sandro Ciotti ma è la nostra rubrica “Tutta la VQR minuto per minuto” che, sulla scia del sito #VQRstaiserena informa in tempo reale sulle decisioni delle assemblee di ateneo che si stanno moltiplicando negli atenei della penisola (Doppietta a Pavia. Aggiornamenti dai campi di Napoli, Salerno, Bari e Benevento. La CRUI chiede il rinvio del campionato VQR). In effetti, le adesioni alle diverse forme di boicottaggio della VQR (Ecce VQR: mi si nota di più se mi astengo o se non mi astengo?, Caro direttore, scegli tu. Io non collaboro a questa valutazione) sono in crescita e se ne parla anche sul Corriere della Sera, che intervista il “supermatematico” Giuseppe Mingione che alla richiesta di spiegare la sua adesione risponde: «difendo la mia dignità professionale» (Giuseppe Mingione al Corriere: ecco perché boicotto la VQR, «difendo la mia dignità professionale»). Persino l’ANVUR stima un’adesione del 25% alla protesta, anche se, attraverso uno dei consiglieri, l’agenzia di valutazione non solo definisce“sghemba” la protesta, ma dà a intendere di saperla più lunga della CRUI, pronosticando che il tavolo con MIUR e MEF da essa ottenuto (Lettera della CRUI al Ministro Giannini su scatti e trattamento pensionistico) non approderà a nulla (Secondo ANVUR il 25% dei docenti aderisce all’inutile e sghemba protesta #stopvqr). A stretto giro di posta, la CRUI restituisce, il favore chiedendo un pit-stop della VQR fino al 30 Aprile (La CRUI chiede a MIUR e ANVUR un pit-stop della VQR fino al 30 Aprile) con una lettera che, tra le righe, imputa proprio ad Anvur e alle sue carenze tecniche e organizzative la principale responsabilità per il dilagare della protesta (L’arma segreta della protesta #stopVQR e come la CRUI pensa di disinnescarla). Una lettera in cui, paradossalmente, la protesta #stopVQR non viene neppure menzionata (La protesta che i rettori non vogliono vedere), mentre nelle stesse ore i rettori stanno facendo il censimento delle adesioni (Come calcola la CRUI gli aderenti alla protesta #stopvqr?). L’idea è che la VQR sia una medicina magari indigesta ma necessaria (VQR – what else ?). Qualche ateneo cerca anche di superare lo scoglio degli indecifrabili criteri bibliometrici della VQR ricorrendo a servizi a pagamento («Okkei, paisà!» Ci si può fidare della valutazione preliminare per la VQR?). «Se volete, potete non fornire i dati della ricerca, però così rischiate di danneggiare voi stessi e i vostri allievi» è quanto si sente dire negli atenei, un ricatto fattuale e morale denunciato dal Deputato Eugenio Mazzarella in una lettera pubblicata sul Corriere (Appello al Presidente Mattarella contro il “ricatto fattuale e morale” della VQR). Ma persino i ricatti stentano a funzionare quando negli ultimi anni l’università e chi ci lavora hanno dovuto subire una vera e propria “cessione del quinto”, acutamente ed efficacemente ricostruita da Nicola Casagli (La cessione del quinto). Ma questa protesta può davvero interessare l’opinione pubblica, i nostri studenti e le loro famiglie? In realtà, c’è qualcosa di più importante in gioco le cui conseguenze ricadranno su tutti e in primo luogo sui nostri giovani: il rapporto fra le modalità con le quali la valutazione è stata introdotta in Italia e la missione dell’università (Università, la battaglia della VQR. I professori divisi sulla valutazione).

  • «Abbasso e alè con le valutazioni senza senso e soluzioni»: impossibile non riconoscere il trascinante ritmo di Rino Gaetano: NuntereggANVÚR è una canzone per tutti, ma soprattutto è una preghiera al MIUR perché si liberi al più presto dell’ANVUR – con tutto il suo carrozzone di sigle incomprensibili, schede inutili, tabelle numeriche indecifrabili, sistemi informatici approssimativi (NuntereggANVÚR: «abbasso e alè con le valutazioni senza senso e soluzioni»).
  • Il dibattito internazionale sugli indicatori bibliometrici non è tenero nei confronti dell’Impact Factor. E nemmeno lo è Bernard Rentier, biologo e virologo, rettore dell’università di Liegi dal 2005 al 2014, che ha pubblicato nel suo blog i risultati di una analisi fatta sulle citazioni del 2014 ad articoli pubblicati su Nature nel 2012 e nel 2013 (Impact factor: un “imposter factor”, secondo Bernard Rentier). Molti ricercatori hanno preso l’abitudine di depositare i loro lavori nei social network tipo Academia.edu o Researchgate. A tale proposito, segnaliamo un utile testo esplicativo dal titolo: A social networking site is non an open access repository, in cui si spiegano le differenze fra social networks e institutional repositories (Social networks vs. Institutional repositories).

 

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